della fine di un’estate…

agosto 28, 2023

…l’ennesima estate che sta per finire, l’ennesima sensazione di “fine estate”, indescrivibile e ben precisa allo stesso tempo. Il primo temporale che si fa attendere ad arrivare, i diari da comprare per la scuola, quaderni, penna e calamaio, il lavoro da impostare per l’anno prossimo, e le nuove opportunità da esplorare. Adesso solo l’immensità del mare davanti, ecco la fortuna di vivere a contatto con l’aria salata tutto il giorno, le barche sono pressoché sparite, tutte a rifugiarsi da questo maltempo in arrivo.

Nuvole plumbee e raffiche di vento, che ricordano che l’autunno e l’inverno esistono, nonostante l’estate sia ancora lunghetta, e che ci ricordano di alzare lo sguardo dai nostri amati monitor e vita social comandata, e ammirare i mutamenti dei colori, il cambiar delle forme delle nuvole, lo scrosciare della pioggia sui nostri bei terrazzi assolati.

E i gabbiani giocano con le correnti ascensionali del vento, mentre l’infrangere delle onde sulla costa si fa sempre più sentire. Gli alberi respirano, muovendosi in questo vorticoso vento d’estate, e sembrano sprigionare tutto l’ossigeno che gli è rimasto, tra uno sgasare di una moto e una macchina qua e là. I temporali estivi sono uno stato d’animo, per alcuni quasi uno stile di vita…di quelle fini di estate, che poi tanto fine non è…


delle cose mai dette…

agosto 13, 2022

…e forse mai pensate ad alta voce.

Io mamma non sono mai voluta diventare, o meglio, il pensiero c’era, c’è stato, ma era bello fino a quando era pensiero. Poi mi ci sono trovata con 1 e con ben 2 piedi dentro, certo non involontariamente!

Guardando online, seguendo Instagram e varie persone, noto sempre più di frequente frasi del tipo “non ero niente senza te” (riferito al primo figlio) “tu che hai dato un senso alla mia vita” (idem come prima), e mi chiedo sempre quando leggo queste frasi, “ma la vostra vita prima era davvero così buia e oscura?”.

So di fare discorsi ridondanti e forse scontati, ma io davvero non capisco.

Svegliarsi quando non si vuole, non avere una vita per sé, o meglio rubarsi attimi di vita, pulire l’impulibile, sentire h24 la parola MAMMA pronunciata in varie tonalità, livelli sonori, canzoni piagnucolose (la parola MAMMA che suono celestiale, per la sola prima volta in assoluto!)…. certo le proprie skills durante gli anni di genitoralità aumentano, soprattutto il multitasking…vuoi mettere cucinare, mentre si risponde alle email di lavoro, mentre giochi con X, mentre dai disegni da colorare a Y, intanto che lavi i denti e mentre e intanto all’infinito?

Perché poi sei certa che nell’istante in cui ale 8 di mattina, anche 7.30 va, tu hai deciso di fare quella cosa al computer che sono mesi che non riesci a fare, il tuo pargolo più impegnativo deciderà di svegliarsi e di fare TUTTO insieme a te!

Questo post non vuole essere uno sfogo o una lamentela, ma solo un piccolo scorcio di vita vera senza filtri e senza falsità.

Io mamma non sarei mai voluta diventare, ma lo sono, e lo sarò, e cerco di esserlo, ma detto tra me e voi, era meglio se non lo fossi mai stata…delle cose mai dette…mai pensate ad alta voce….mai rivelate…ma che sono lì dentro di te e non ti lasciano….


dei risvegli propositivi…

agosto 10, 2022

…di quelli felici e solari, di quelli un po’ meno felici o “stonati”.

Perchè così sono i risvegli, almeno i miei, o dritti e solari, oppure stonati, come li definisco io, quei risvegli che celano sempre qualcosa di insolito, un doloretto qua, un pensiero di troppo là, e che al 100% delle volte condizionano poi l’andamento di tutta la giornata.

Beh, stamattina è stato un risveglio invece asettico, né solare né stonato, ma un risveglio ricco di “buoni propositi” sì. Propositi che lo so si è soliti fare a fine anno, ma io invece spesso decido di iniziare le mie giornate così, in modo da darmi la carica.

E i propositi riguardano quasi sempre la dieta, il non litigare con i miei figli (impossibile), il lavorare di più sulla mia vita anziché solo su quella degli altri (impossibile anche questo), e il proseguire i miei hobby e interessi… ecco, mentre questi propositi prendevano forma nella mia mente e cercavano una collocazione temporale….arriva la conversazione con la Vodafone e l’incazzo che ne è conseguito ha fatto scomparire propositi, buon umore, e giornata solare…..

….buoni propositi a tutti, una giornata, tranne alla Vodafone, a lei no, solo tanta negatività.


di quelle massime…

agosto 7, 2022

…che trovi su internet, e che non possono far a meno di ricordarti qualcosa, in una nottata come questa in cui la mezza luna rossa si riflette sul mare e ti fa sognare.

“Casa non è un luogo, ma qualsiasi posto dove ti senti a casa….” E per citare una frase trovata sul web:

Esatto, casa è un sentimento, un odore, una sensazione, persone che hai conosciuto da 1 minuti e che pensi di aver sempre conosciuto, situazioni che ti rimangono dentro, e che ti hanno davvero fatto sentire “a casa”.

E questo mi ricorda che spesso per qualcuno (presente!) viaggiare è un po’ come vivere, rinascere, rivivere. Tante e tante volte mi sono sentita “a casa” in luoghi lontani dalla mia vera e propria casa, forse perché una vera e propria casa io poi non l’ho mai posseduta, e tutt’ora non ne possiedo una, e forse questa è la cosa che più mi permette di continuare a stare dove sono e ogni giorno a trovare cose belle e nuove da vivere.

di quelle volte in cui la tastiera è come se ti chiamasse, nonostante il sonno è troppo forte e non vedi l’ora di accasciarti su un letto anche se bollente. quelle volte in cui non hai voglia di usare la punteggiatura perché vuoi solo che il flusso dei pensieri trovi una sua collocazione tra il bianco di uno schermo su un post di blog che verrà pubblicato a breve.

Di quelle notti calde, silenziose e uniche in cui vorresti un po’ tornare indietro e invece sei spinta ad andare avanti. di quelle notti troppo in ritardo, che devo andare a dormire. Notte…


di quei pensieri da scacciar via…

febbraio 24, 2022

…e da tenere lontani. Di quelle volte in cui vorresti concentrarti solo sulle cose belle, positive.

E anche questa volta mi viene in aiuto il buon vecchio Walt, con l’ultimo suo successo, Encanto.

Pepa Madrigal

E così come Pepa Madrigal, quanto quei pensieri si fanno densi, pesanti e pressanti, e scoppiano come un temporale, una grandinata, una bufera di neve, tu devi cercare di mandarli via; “cieli tersi, cieli tersi”, devi pensare ai “cieli tersi”, gli uccelli che cinguettano, il mare calmo e i prati in fiore.

Oggi è una giornata buia, una di quelle giornate che vorresti non esistessero, ma che ti fanno rendere conto che la vita è così, a tanti, nonostante tu sia lì a dirle di aspettare, di rallentare, di non correre. E allo stesso tempo oltre ad essere veloce e inesorabile, è anche assurda e complicata come uno di quei film polizieschi che fanno in tv. Dove il peggio arriva sempre, dove gli happy ends non sono molto comuni.

E allora ti trovi a dover rimodulare tutto, ti trovi a dover riconsiderare le cose da pensare, le cose a cui puoi pensare per non cadere in quel vortice di pensieri negativi e temporali e bufere di neve.

di quei momenti in cui vorresti un tasto “standby”, oppure vorresti spegnere senza chiudere le “finestre”, per usare un’espressione del mio Mac, vorresti capire il da farsi e poi ricominciare, di nuovo, con altre prospettive, visioni, idee. Per adesso le idee fuggono in cerca di un riparo, per la paura di essere schiacciate dagli eventi.

di quei momenti in cui apprendi che la morte è inesorabile, non avverte, non ringrazia, non sparisce per miracolo….di quelle volte in cui vorresti un po’ di magia….di quelle volte in ci ti senti piccino piccino davanti agli eventi….


di questo periodo….

gennaio 29, 2022

…che è un po’ simile a quello dell’anno scorso, e forse l’anno precedente.

Un post su questa terribile cosa chiamata Covid, o Omicron, o Vaccino sì o vaccino no, no vax, nonovax, Moderna, Pfizer e quante più cose mi vengano in mente. Perché oramai con la facilità con cui prima si parlava di meteo, Sanremo ecc adesso si parla di lui, come se l’uscita della nuova variante o la conta dei morti o degli infettati sia per noi di vitale importanza. Eccolo lui, questo infido e subdolo virus che ancora non si capisce da dove sia arrivato, che si insinua anche nei nostri discorsi, nelle nostre menti, e non solamente nei nostri polmoni e nei nostri ospedali.

Non c’è un ambito che non gli appartenga, un luogo da cui resta fuori. E’ entrato nelle nostre case, nelle nostre scuole, nelle chiese, ai funerali, nei cinema e centri commerciali, ovunque. Ha annebbiato talmente tanto le menti di tutti che per mesi abbiamo vissuto nella paura, poi ci siamo rintanati nelle nostre case (obbligati da lockdown pazzeschi), e ancora oggi ci limita in tutto, in silenzio, ignorando l’inesorabile passare del tempo, per noi….è così, a lui non importa. Non importa di sprecare gli anni migliori dell’infanzia di alcuni, dell’adolescenza di altri, non gliene frega un emerito nulla di sciupare le prime volte di molti, di chi sta per sposarsi, di chi sta per avere il primo figlio, di chi ne sogna un altro; la prima volta di quel lavoro tanto sognato e che tardava ad arrivare, la prima volta che si è su un palcoscenico o in un teatro famoso, o un’opera importante. No, lui lì, con sorriso da ebete a vedere sfasciate le vite, in frantumi i sogni, a pezzi giovani e meno giovani che vedono il proprio futuro legato da un filo di cristallo, e lui passarci sopra a quel filo, come un elefante poco aggraziato.

Perché, mentre il primo anno tutto era nuovo, adesso lui, il virus maledetto, ci accompagna nella nostra quotidianità, ci accompagna nel nostro ogni giorno, e non ci lascia più andar via. Lo spavento della malattia, della degenza ha lasciato il posto alla paura di perdere tutto della nostra vita, la nostra libertà, già limata, braccata e limitata in ogni suo aspetto. La paura della cosa più bella e genuina che c’è, l’interazione con gli altri, la conoscenza di persone nuove, le frequentazioni, nulla, lui distrugge tutto, un po’ come il “nulla” della Storia Infinita, o i Druun di Raya, inesorabile arriva, si insinua nelle nostre menti e limita tutti i comportamenti spontanei. E allora non si frequenta questo o quell’evento, non si va a casa di questo o di quello, nulla più sembra normale, o spontaneo….

di lui, che vorrei non ci fosse più magicamente, che vorrei non limitasse la nostra vita, e sopratutto lasciasse ai nostri bambini la possibilità di vivere una vita normale, come quella che tutti noi abbiamo vissuto fino ad ora…..di quella volta in cui mi sono sentita veramente scocciata di tutto ciò…


delle partenze

gennaio 2, 2022

…di cui hai una voglia matta. Di cui assapori l’odore, l’emozione, l’adrenalina.

I preparativi, la pianificazione sono la parte più emozionante ed eccitante, di cui ho scritto anche nel mio blog di viaggio, e che mi trovo continuamente a vivere a pieno….Ed è in questi preparativi che mi trovo adesso, anzi, nella fase avanzata dei preparativi, nella fatidica parte di “la valigia da preparare”.

Ma questa volta affronto tutto con un’ansia nuova, diversa, sconosciuta, ed in questo capisco che sono cambiata, il mio spirito da viaggiatrice si è trasformato…grazie Covid-19, Omicron o come diavolo vuoi chiamarti!…. grazie per averci fatto dimenticare di quando bello, entusiasmante e rigenerante sia viaggiare, pianificare, prendere e partire, e di quanto sia facile!

Sì, perché il punto di tutto è che l’ansia deriva proprio dal fatto che fino alla partenza non sai se riuscirai a mettere piede su quella macchina, aereo, autobus, nave, cavallo (!!???), o se qualche nuova bella ordinanza fresca di giornata arriverà a rovinarti i piani.

L’ansia deriva dal fatto di pensare “Ma dove porto la mia famiglia mentre sto bene al sicuro a casetta?” (grazie mamma per questo pensiero che so già ti starà passando in testa).

Ma l’emozione è troppo più forte, quella sensazione di partire, scoprire, sentirsi come un Cristoforo Colombo ancora una volta, essere pronti agli imprevisti, aprirsi alle conoscenze, ai nuovo colori, odori, sapori (soprattutto), forme e sensazioni….ecco il mio senso di tutto.

Avevo preso l’abitudine di guardare un bel po’ di immagini dei luoghi dove andavo, immagini iconiche, colori, sfumature, per poter poi immortalare tutto con la mia macchina fotografica, durante il mio viaggio.

Un qualcosa acquisito da mio cugino, appassionato quanto o forse più di me di fotografia, che mi aveva trasmesso questa cosa. E così ogni partenza, faccio un viaggio virtuale in quelli che saranno i luoghi del mio viaggio, cercando di ipotizzare questo o quell’itinerario, non scrivendone uno perché poi la scoperta e l’improvvisazione mi piacciono di più, ma per essere pronta a quello che mi aspetta, e sapere cosa voler portare “a casa”, quel colore, quell’immagine, e naturalmente quella sensazione. Lo so, è folle, confusionario, e maniacale, ma non c’è cosa più bella per me al rientro dal viaggio, dopo aver versato lacrime amare per essere rientrata (sì, sono incorreggibile, lo so), sedermi nel mio pseudo-studio, davanti al mio Mac, ed iniziare a rivivere il viaggio attraverso le mie foto.

E tutto ciò mi è stato di grande aiuto durante questi due anni di pandemia, dove i viaggi sono stati davvero pochi, e vissuti a pieno.

…di quelle partenze di cui spero di scrivere sempre più spesso durante questo anno che sta iniziando. Che comincia sotto il più roseo degli auspici, e che chissà cosa mai ci riserverà….

…e allora buone partenze, buoni viaggi, buoni sogni, buon anno, nuovo, diverso, divertente, strampalato, da ricordare, comunque esso sia.


di quegli squilli

novembre 2, 2021

…che non vorresti mai sentire. Soprattutto quelle telefonate di allarme e aiuto che già troppe volte nella mia vita mi sono trovata ad affrontare. Tutto passa in secondo piano, dove sei, che fai, dove stai andando….rimane solo quella sensazione di assoluta incertezza, sul se ce la farai ad arrivare in quel determinato luogo o meno.

Inutile parlare come una sibilla e dare informazioni spezzate, questo post si riferisce alle telefonate di aiuto che mi è capitato di ricevere; e non parlo di aiuto del tipo mi aiuti a fare i compiti o a scelgiere questo o quel vestito, ma richieste di aiuto di essere salvati la vita.

Terribile. Inulti da dire. Cose che si vedono solo nei film forse, o si sentono nei racconti dei vigili del fuoco o dei dipendenti del 118.

Eppure


delle creazioni…

dicembre 6, 2020

che sono anche sperimentazioni. Oggi solo un link, quello del blog che cerco di mandare avanti, a spizzichi e bocconi, tra compiti e gite fuori porta, tra fiabe da leggere e giornate di cucina creativa, tra shooting e clienti da ospitare… A travel Life, buona visione, buona lettura, fate bei viaggi, anche se per adesso con il pensiero…


dei nostri sei anni…

dicembre 3, 2020

6….SEI, domani saranno sei anni.

Sì, quella cifra che sembrava così lontana, che per scherzo ti dicevo di non dover mai raggiungere, perché tu, così come Peter Pan dovevi restare sempre un treenne……quella meta che ti sei guadagnato a suon di giorni a scuola, viaggi, giornate in spiaggia e sulla neve, e giochi e scontri con tuo fratello o con uno o l’altro genitore. Ecco quella meta arrivare, e schiaffarci in faccia tutti quei 6 bellissimi, difficilissimi, struggenti, amorevoli, avventurosi, anni. Questi anni fatti di scoperte, di giochi, di colori, di pennellate ovunque, di giochi portati ai ristoranti, di pranzi portati in spiaggia, consumati in macchina, in viaggio, 6 anni con qualche viaggio lungo, corto, desiderato e atteso, con aerei presi e km macinati, 6 anni che rivivrei, o anche che non rivivrei affatto perché va bene così, va bene averli vissuti e andare avanti.

Sei anni che sono mamma, e che tu sei figlio, fratello, amico, nipote. Sei anni che ti conosco ma che non saprei ancora descriverti, sei anni di crescita che per alcuni aspetti per me sembrano sessanta, altre volte 6 giorni, e a volte attimi in cui mi chiedo davvero in questi sei anni io chi sia stata.

Sei anni. Domani. 04 Dicembre 2020. Auguri amore! Auguri a tutti noi!